Giovedì 23 – Domenica 26 settembre

 

La Montagna del Dio Toro

Incisioni rupestri nella Valle delle Meraviglie

 

ALPI MARITTIME FRANCESI

 

 

DIFFICOLTÀ: EE

1° giorno (venerdì 24)

 

DISLIVELLO IN SALITA: 720 m

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ORE

 

2° giorno (sabato 25)

DISLIVELLO IN SALITA: 700 m

DISLIVELLO IN DISCESA: 1200 m

TEMPO DI PERCORRENZA: 6-7 ORE

 
 

 

 

 

 

 


QUOTA MASSIMA: 2573 m s.l.m.

 

LOGISTICA: Partenza ore 14:30 di giovedì 23 settembre dal Parcheggio del Bove. Trasferimento (pullman? Mezzi propri?) km 540 circa.

 

PRENOTAZIONI: Per prenotazione ai rifugi è necessario dare la propria adesione entro la data del  06.09.04 presso la tabaccheria Bellucci in Piazza Matteotti.

 

ABBIGLIAMENTO: da alta montagna: giacca a vento, pile, mantellina, cappello, guanti, occhiali,… Obbligatori gli scarponi!

 

NOTE: Percorso impegnativo per il tipo di fondo caratterizzato da un abbondante sfasciume. La valle, plasmata dai ghiacciai, presenta scisti levigati e striati, rocce montonate sulle quali si rinvengono la maggior parte delle incisioni rupestri, e massi erratici, elementi incongrui che indicano l’estensione raggiunta dal ghiacciaio in epoche di glaciazione.

L’itinerario non presenta tratti esposti né percorsi di cresta, si raccomanda tuttavia una adeguata preparazione fisica.

 

Per informazioni, contattare i direttori di gita:

Francis Ercolanoni 075-6979508  /  340-6223108

Francesco Tegliucci 075-34169

 
 

 

 

 

 


N.B.: Per il pernottamento al Rifugio C.A.F., ricordarsi di portare la tessera soci CAI per usufruire dello sconto.

 

 

Il Monte Bego appartiene al settore sudorientale del massiccio dell’Argentera, sul versante estremo della catena delle Alpi Marittime, in territorio francese. Questi rilievi formano un nodo orografico minore modellato dalle glaciazioni, delimitato a levante dal profondo solco della Valle Roia, che mette in comunicazione la Liguria di Ponente e il Nizzardo con il Cuneese. Costellata da decine di laghi, in ambiente aspro e selvaggio, la zona è tutelata dal Parco Nazionale del Mercantour.

Sacro al Dio Toro, il Monte Bego presenta una elevata incidenza annua di fenomeni temporaleschi piuttosto violenti. È quindi naturale che sin dalle prime fasi del Neolitico (5000 anni a.C.) questo monte osservabile dalla costa sia diventato il luogo sacro per eccellenza dell’intera regione e venerato quale entità fecondatrice della madre terra. Un’incisione in particolare, il cosiddetto “fantoccio” o “uomo dalle braccia a zig-zag”, sottolinea il ruolo propiziatorio di queste incisioni: il fulmine che accompagna la pioggia irrora le terre che danno linfa e vita all’uomo; non per niente, circa un migliaio di incisioni riguardano scene di aratura. Molte anche le armi e tantissimi i corniformi (13.399 incisioni), tutti più o meno orientati verso la cima del Bego o del Rocher des Merveilles, che compaiono sempre sullo sfondo.

La caratteristica principale che distingue le incisioni protostoriche del Bego da quelle di quasi tutti i soggetti incisi su roccia nelle altre valli alpine è la raffigurazione in pianta degli animali o con la proiezione laterale delle zampe e della coda, laddove in Valcamonica, per esempio, i soggetti sono ritratti di lato.

In tutto oltre 32.000 incisioni catalogate, distribuite su una superficie di 4000 ettari, cui si devono aggiungere più di 3000 graffiti lineari e alcune centinaia di incisioni di età storica (romane) e recente (medioevo, pastori all’alpeggio e qualche vandalo moderno).

La maggior parte delle incisioni protostoriche appartiene all’antica Età del Bronzo (2000.-1700 a.C.), periodo di eccezionale siccità che richiedeva la transumanza estiva di greggi e mandrie.

 

Dettaglio:

GIOVEDÌ 23 Partenza alle 14:30 dal Piazzale del Bove.

Arrivo stimato a Tende 21:00. Cena e pernottamento in Gîte d’Étape.

VENERDÌ 24 Visita al Musée des Merveilles. Approvvigionamento viveri per l’escursione di sabato. Trasferimento a Saint-Dalmas de Tende.

Dal Lac des Mésches (1390 m s.l.m.) con breve risalita doppiamo il Rifugio Neige et Merveilles.

Un’agevole risalita della Vallée de l’Enfer fuori dal boscato e ubertoso Vallon de la Miniére conduce in breve (3 ore circa) al Refuge des Merveilles a quota 2111 m s.l.m. sulle sponde di un lago artificiale (Lac Long Supérieur). Pernottamento al Refuge des Merveilles del Club Alpin Français (C.A.F.)

SABATO 25 Oggi finalmente vedremo le incisioni, che per quantità e bellezza rivaleggiano con  quelle a noi più familiari della nostra ValCamonica, sia pure inferiori in quanto a varietà.

Sveglia alle ore 6:00.

Partenza dal Rifugio alle ore 7:00 (per godere della luce radente dell’alba e per un migliore apprezzamento delle incisioni rupestri)

Ci immettiamo nel millenario sentiero (oggi un tratto del G.R. 52) che attraversa la Valle glaciale delle Meraviglie. Le norme del parco non consentono di uscire dai sentieri tracciati se non accompagnati da una guida ufficiale del parco. Tuttavia lungo il percorso vedremo senz’altro le incisioni medievali e moderne della c.d. Parete Vetrificata, la “Stele del Capo Tribù”, il c.d. “Cristo” e moltissimi corniformi, di gran lunga la tipologia di incisioni maggiormente rappresentata in questa come nelle valli limitrofe. Superato il Lac des Merveilles, dall’alta valle per un passo montano (Baisse de Valmasque) riscendiamo brevemente verso le sponde del Lac du Basto che lasciamo alla nostra sinistra per guadagnare il passo (Baisse de Fontanalba) che dà adito alla valle di Fontanalba. Da qui, ormai lasciato il G.R. 52, all’ombra dell’affilata cresta est del Monte Bégo, per lungo sentiero, scendiamo all’abitato di Casterino (1550 m s.l.m.) dove pernottiamo in Gîte d’Étape.

DOMENICA 26 Trasferimento da Casterino a La Brigue e visita alla Chapelle de Nôtre-Dame des Fontaines per ammirare un bizzarro ciclo di affreschi quattrocenteschi di tal Giovanni Canavesio con scene bibliche e apocalittiche.

Nel pomeriggio, partenza alla volta di Perugia. Rientro stimato ore 21