Delegazione Umbria
Sezione di Perugia
Club Alpino Italiano


PROGRAMMA DELL’INAUGURAZIONE
DEL SENTIERO FRASSATI DELL’UMBRIA

 
Sabato 30 ottobre 2004

Centro Documentazione Parco il Sodo – Tuoro sul Trasimeno

ore 17.30 “Presentazione del Sentiero Frassati dell’Umbria”

Alla presenza del Sindaco di Tuoro s.T. Mario Bocerani e del Sindaco di Passignano s.T. Claudio Bellaveglia.

  Moderatore: Paola Virginia Gigliotti - Unione Internazionale Associazioni Alpinistiche

Interverranno:

 

Domenica 31 ottobre 2004

ore 8.00 Partenza da Perugia – Piazzale del Bove.

ore 9.00 Fontana “Cerqua del Prete” (posta lungo il viale che conduce alla Villa del Pischiello – Passignano sul Trasimeno.

“Inaugurazione del Sentiero Frassati dell’Umbria”

Escursione lungo il Sentiero Frassati di circa 4 ore. All’arrivo, alle ore 15:00 circa, presso la Chiesa Parrocchiale del Torale, S. Messa celebrata da Padre Alberto Viganò o.p. Promotore Nazionale dei Terziari Domenicani.

 

PERCHÉ UN SENTIERO DEDICATO A PIER GIORGIO FRASSATI

"Montagne montagne montagne, io vi amo."
così Pier Giorgio Frassati (1901-1925), giovane torinese beatificato nel 1990 e socio, tra l'altro, anche del Club Alpino Italiano, dichiarava in maniera semplice un pensiero che sta a cuore a tutti noi.

"Amava la montagna e la sentiva come una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, una palestra dove si tempra l'anima e il corpo".
Pier Giorgio ha sempre ben palesato la quotidiana ricerca di Dio sia nel suo agire quotidiano che nella sua attività alpinistica. Così scriveva ad un amico:

"Ogni giorno m'innamoro sempre più delle montagnee vorrei, se i miei studi me lo permettessero, passare intere giornate sui monti a contemplare in quell'aria pura la Grandezza del Creatore".

Una contemplazione arricchita dalla gioia per la compagnia degli amici e intensificata dal raggiungimento di vette sempre più alte.

"Sempre desidero scalare i monti, guadagnare le punte più ardite; provare quella gioia che solo in montagna si ha".
Con la sua testimonianza di vita profondamente incentrata - per dirla in sintesi - sulla "carità gioiosa", nella quale trovava ragione e alimento ogni suo impegno (dal sociale al familiare, dal religioso al politico) Pier Giorgio Frassati ha in fondo tracciato "il sentiero" per tutti quei giovani che davvero, come diceva lui, vogliono "vivere e non vivacchiare".


All'indomani della beatificazione è stato, perciò, del tutto naturale, all'interno del Club Alpino Italiano pensare di dedicargli proprio un sentiero, piuttosto che la cima di un monte.
Con il motto "Per incontrare Dio nel Creato" si è dato inizio alla concretizzazione di questo sogno a cominciare, nel 1996, da Sala Consilina (in provincia di Salerno) con il "Sentiero Frassati della Campania", regione dalla quale l'idea stessa era partita.
Da allora, quasi ogni anno, è stato aperto un nuovo "Sentiero Frassati" in varie regioni d’Italia.

Fin dal suo nascere, la dedica a Pier Giorgio Frassati di un itinerario che si svolge in un ambiente ricco sia di valori naturalistici che storici e religiosi ha rappresentato per tutti coloro che vi hanno partecipato, un'autentica esperienza di vita, nel solco della sua testimonianza.

Chi era Pier Giorgio Frassati? (di Don Paolo Sabatini)

Un giovane come tanti altri, era nato a Torino il 6 aprile 1901 da una famiglia dell'alta borghesia torinese. Il padre Alfredo proprietario e Direttore del giornale "La Stampa", amico di Giovanni Giolitti, brillante nelle doti ed esponente della cultura e della politica di stampo liberale, diventerà nel 1913 il più giovane senatore del regno e nel 1920 ambasciatore a Berlino. Pier Giorgio trascorre un’infanzia normale, vivace e generosa e comincia ad approfondire il suo rapporto spirituale con Dio, lo sente profondamente vicino nella sua vita di adolescente. Grazie a Padre Lombardi Pier Giorgio nel 1913 può accostarsi alla comunione quotidiana fortemente raccomandata da S. Pio X. E' portato verso l'armonia e la bellezza delle cose. La pittura, l'arte, la musica, la letteratura, la poesia accompagnano i suoi giorni lieti. Dopo il liceo a 18 anni si iscrive al Politecnico per fare Ingegneria, è il 1919, si trova negli anni scottanti del dopoguerra. Sono tempi di fermento, anche all'Università ci sono grandi dibattiti sul futuro che l'Italia deve avere. Il confronto è acceso i, "rossi" (socialisti), i "bianchi" (cattolici) e i "neri" (fascisti) non vanno tanto per il sottile nella battaglia delle idee. Pier Giorgio decide di entrare nel circolo "Cesare Balbo" della FUCI. All'interno della FUCI Pier Giorgio Frassati ha molti amici tra gli studenti. Nel maggio del 1924 questi legami assumono una forma più precisa con la fondazione della società dei Tipi Loschi, una società dal volto semiserio. Lo scopo è quello di aiutarsi a vivere da cristiani, incontrarsi, mettere in comune le comuni esperienze della vita e la preghiera che è il vero collante che li unisce. Così che qualunque situazione nella quale si trovasse uno studente del politecnico era facilmente risolvibile poiché la parola d'ordine era "va da Pier Giorgio che sicuramente ti aiuta". Il suo amore per l'Azione Cattolica è grande e intenso. Partecipa attivamente alle sue attività e agli incontri o raduni giovanili. Il segreto della sua forza e della sua attività spontanea e generosa sta nella preghiera: l'Eucarestia quotidiana e il rosario sono i pilastri che danno le basi e lo slancio alle sue intense giornate di attivista dell'azione cattolica. Le sue giornate trascorrono serene e impegnate dallo studio e dal vivere intensamente i suoi doveri. Continua il suo apostolato tra le famiglie più povere che va a trovare regolarmente. Quando avvicina un povero avverte che il suo dare va al di là della sua persona, svuota il suo portafoglio senza pensarci due volte non è la carità se non nasce dall'umiltà, lui è così. Dopo la sua morte saranno tantissimi i poveri a testimoniare che quando arrivava Pier Giorgio nelle loro case o lo si incontrava per strada era un avvenimento che riempiva di gioia e faceva dimenticare la propria miseria. Il suo cammino terreno comincia già a delineare la bellezza di questo fiore pronto per il cielo. Verso la fine di Giugno del 1925 Pier Giorgio comincia ad accusare i primi malesseri. In sei giorni la poliomielite fulminante stronca il suo fisico apparentemente indistruttibile. Si consuma lentamente, paralizzato nel suo letto non si lamenta, non una richiesta per se, solo per i suoi poveri, i suoi tesori. Si spegne serenamente il 4 luglio 1925. Aveva confidato ad un amico: "il giorno della mia morte sarà il giorno più bello della mia vita". La folla che partecipa ai funerali è sterminata, giovani, anziani, ricchi poveri, tutti lo conoscono, pochi sanno che è un Frassati. La santità non ha bisogno di nomi per farsi strada. Gli stessi amici di Pier Giorgio, i compagni, quanti lo hanno conosciuto e amato chiedono che la Chiesa dia inizio all'iter per la canonizzazione di questo giovane cristiano dell'Azione cattolica. Passano gli anni finché il 20 maggio 1990 un vecchio papa, Karol Woityla, che da giovane studente ha sentito parlare di questo giovane di Azione cattolica, lo proclama beato e lo indica ai giovani del nostro tempo come modello da seguire.