CLUB ALPINO ITALIANO
SEZIONE DI PERUGIA "G. BELLUCCI"

 

 

Escursione del 23 maggio 2004

MONTE ASPRA

Traversata da Gavelli a Monteleone di Spoleto
per la cima del M. Motola (m. 1573)
e del M. Aspra (m. 1652)

 

 

(Si può scegliere tra due percorsi)

 

Difficoltà:  E  (escursionistica media/facile)
Durata:  6-7 ore  -  Lunghezza: 15 km. per il percorso più lungo, circa 11 per quello alternativo

Dislivello: percorso più lungo: in salita 528 m.; in discesa 750 m. ; altrimenti 319 e 543 m.

Partenza:  da Perugia piazzale del Bove alle ore 7

Iscrizione:  presso tabaccheria Bellucci di Piazza Matteotti.   

Direttori:  Lucia Sepicacchi e Maurizio Liberati

 

q      Solite raccomandazioni: necessari abbigliamento e calzature adeguate. Il percorso non presenta difficoltà particolari, si consiglia quindi di portare comunque scarponi che non si bagnino ed il classico abbigliamento “a strati”. Può risultare utile ma non indispensabile l’ausilio dei bastoncini da trekking.

q      Si ricorda che ogni partecipante deve attenersi alle disposizioni indicate dai capigita, che hanno facoltà di escludere dall’escursione chi non avesse i giusti requisiti per ciò che riguarda la forma fisica o l’abbigliamento.

q      Ritorno a Perugia previsto attorno le 20.

 

 

L’itinerario riguarda una parte della Valnerina poco conosciuta, abitata sin dalla preistoria, ricca di testimonianze storiche rappresentate dalla presenza di reperti etruschi, romani, con un periodo di grande sviluppo nel medioevo e poi sotto lo Stato Pontificio, a causa della vicinanza del confine con il regno borbonico. L’ambiente naturale, praticamente incontaminato, oggi poco abitato come tutte le zone di montagna, offre ampi panorami, dal Terminillo alla catena dei Monti Sibillini, al Coscerno, Gran Sasso etc.

Sul dorso del Monte Coscerno-Monte Aspra si possono trovare le più belle caratteristiche dell'Umbria: valli, boschi, praterie e pareti rocciose. C'è un piccolo lago con vegetazione acquatica e vi sono anche animali rari come il lupo, l'istrice, lo sparviero, il gufo reale, la martora, la coturnice e il cervo. Fra tutte queste bellezze troviamo anche la fritillaria, un fiore rarissimo: si tratta di una campanula di color violaceo che vive nelle praterie.

L’escursione

Con il pullman arriveremo un poco oltre l’abitato di Gavelli dalla strada che proviene da Sant’Anatolia di Narco. Si comincerà a camminare nei pressi di una fonte in un piccolo parco giochi provvisto anche di panchine (m. 1124). Una stradina bianca si inoltrerà in direzione sud tra le faggete del massiccio. Alle spalle potremo ammirare il gruppo del M. Coscerno (m. 1684), che mostra sul versante di Gavelli il suo profilo più ripido e roccioso ben visibile anche da Perugia.

Dopo qualche svolta si arriva ad un piccolo valico erboso nei pressi del quale si taglia a sinistra entrando in un bel bosco di faggi ed alcune piante di ginepro (cresciute anche in mezzo al sentiero!) seguendo, in leggera discesa, la traccia di sentiero più alta, segnata ad un certo punto da un cippo con un segno di vernice rossa. Si giunge così ad una invitante e lunga radura erbosa posta alla base dei Colli di Campofoglio che però abbandoneremo subito andando a destra per un altro tratto di strada bianca strada che sale dentro un’altra bella faggeta. Lungo quest’ultima, sul lato di monte della strada, si incontra la Fonte Acquachiusa, attualmente secca (sicuramente perché otturata), peraltro sita presso numerose cascatelle e rivoli d'acqua.

 
Si giunge poi ai prati sommitali tra i due colli denominati M. Rotondo e M. Leonardo (m. 1443) da dove si apre una vista spettacolare sui Sibillini, i Monti della Laga, il Gran Sasso, il Terminillo, il M. di Cambio, il M. Tilia, e probabilmente anche sul gruppo Velino-Sirente. Se ci fosse nebbia, garantiamo che tutto questo ben di Dio c’era davvero!

In breve tempo si scende a Forca Capo La Valle, al cospetto del M. Motola.

Da qui il gruppo può dividersi:

 

1.      Chi sale al M. Aspra proseguirà per la cima di M. Motola per poi ridiscendere all’omonima Forchetta. Da lì piccola “pettata” (di 170 m.) sulla spalla nord dell’Aspra, arrivo in cima e nuovamente ritorno alla Forchetta, dalla quale si ridiscende lungo un sentiero che taglia trasversalmente il M. Motola in direzione Monteleone.

2.      Altrimenti, dopo una rigenerante sosta sui prati, è possibile da Forca Capo La Valle prendere il sentiero che taglia il versante est del Motola fino all’incrocio della traccia proveniente dal percorso di discesa di chi è andato in cima, sul quale sorge la Fonte di Pozzolano (m. 1226).

 

Da questo punto si prosegue in discesa fino a raggiungere Casale Caserta o Baiocco, nei pressi del quale sono visibili i resti della rocca di Vetralla, castello medioevale edificato anteriormente a quello di Monteleone di Spoleto.

Infine, attraversata la piccola frazione di Butino, si prosegue in direzione della S.S. 471 fino ad incrociare la medesima, non lontano dal centro abitato di Monteleone.

Nota turistica e storica: nell’ex chiesa di San Gilberto di Monteleone è conservata una copia della Biga etrusca, scoperta in località Colle del Capitano nel 1902 ed oggi conservata al Metropolitan Museum di New York.

 

Da segnalare, infine, che il M. Aspra offre altri versanti particolarmente suggestivi come la Valle del Fosso del Salto del Cieco, sopra l’abitato di Castellonalto, che però purtroppo non percorreremo in quanto sita in direzione opposta al nostro itinerario.